lunedì 30 novembre 2009

Dedicato alla mia nonna.....

....che un giorno, tanto tempo fa, a bordo di una nave, affrontò quel lungo viaggio.....
Daniela ed io abbiamo visto questo film il 27 Ottobre 1998 la sera dopo in cui ci lasciò e ci siamo sentite un po' più vicine a lei.





Mia mamma ha scritto un racconto (che ha vinto un premio) in cui parla del viaggio della nonna, ne pubblico un stralcio:

A mia madre che veniva dall'America
"America"

......Mia madre aveva voglia di parlare o di ascoltare. Le pesava il silenzio dei giorni.
"Mamma, raccontami di quando sei venuta in Italia, sulla nave."
Il volto di mia madre si illuminò di colpo.
"Ah, la nave!... Si chiamava Mauritania. Era una nave di lusso...Per quei tempi era quanto di più bello potesse esserci. Era immensa...So che è stata demolita...ma da poco."
Gli occhi erano andati via, dietro i ricordi.
"Era sera, quando siamo partiti...Era inverno...la fine dell'anno. Ho dimenticato tante cose della mia vita, ma ho un'immagine nella testa che non potrò mai cancellare: quando la nave si è staccata dalla riva e si è allontanata dal porto, ho visto la Statua della Libertà. New York era là in fondo, coi grattacieli illuminati, che diventavano sempre più piccoli, sempre più lontani...Noi ce ne andavamo e lasciavamo là tutte quelle luci..."
Mia madre aveva gli occhi lucidi, ma si capiva che parlarne le faceva bene: era un patrimonio solo suo, quello dei ricordi, la faceva sentire importante. Lei che aveva vissuto solo per gli altri, al servizio di tutti.
"La nave era piena di militari. Era il 1919, la guerra era finita da poco.Io avevo otto anni."
Parlava a intervalli, lentamente, districandosi fra le emozioni.
"Dopo la partenza abbiamo giocato a carte, coi grandi. La mia sorella più piccola girava tra i tavoli. Qualche volta cadeva. La nave ondeggiava e lei finiva per terra."
"E tua madre?"
"Mia madre piangeva. Là, in America, era rimasta Teresa: ci aveva accompagnato fino a Pittsburg, col treno. Non l'abbiamo più rivista. Mia madre allora non sapeva. Pensava che la nostra fosse solo una vacanza di pochi mesi. Invece, arrivati in Italia, tutto è diventato difficile. I soldi erano tanti e sono diventati niente. Così non siamo più tornati indietro, alla nostra casa. Mia sorella è rimasta là. Per sempre…a Primerose"
Sembrava un dolore di ieri, come non fossero passati tutti quegli anni.
"La nave è arrivata in Francia e lì abbiamo preso il treno. A Parigi ci hanno cambiato di carrozza. Mio padre aveva prenotato la prima classe…la prima classe! Per quei tempi era davvero un lusso…invece siamo finiti in uno scompartimento coi vetri rotti. Si gelava. Fuori la gente era concitata: parlava, gridava, si chiamava… e noi lì dentro a battere i denti, a strofinarci le nocche delle dita…”
Mia madre ora stava zitta. Le si erano increspate alcune rughe attorno alla bocca. I ricordi le appannavano appena gli occhi. Nell'aria correvano parole che nessuna delle due pronunciava....